×
Commenti disabilitati su IL DECRETO DIGNITÀ E ALTRE IMPORTANTI NOVITÀ PER LE IMPRESE

IL DECRETO DIGNITÀ E ALTRE IMPORTANTI NOVITÀ PER LE IMPRESE

L’ultima settimana è stata portatrice di importanti cambiamenti e scadenze per le imprese, particolamente in materia di pagamenti, tassazione e fiscalità.

Durante la seduta del 2 luglio 2018, il Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Giuseppe Conte ha approvato il “Decreto Dignità”, di cui a lungo si è discusso nei primi mesi di attività del nuovo governo.

Analizzando il provvedimento nei sui punti cardine, emerge una forte volontà dell’esecutivo di invertire le recenti tendenze, e dare una stretta importante in materia di contratti a termine e licenziamenti.

L’istituto del contratto a tempo determinato, potrà durare al massimo 12 mesi.

Per gli eventuali rinnovi è stata reintrodotta la causale obbligatoria, verificabile anche da parte del lavoratore.

Le causali consentite dal decreto si riferiscono a:

  • motivazioni temporanee ed oggettive, estranee all’ordinaria attività del datore di lavoro, nonché sostitutive
  • incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria
  • picchi legati ad attività stagionali

Inoltre, il numero di proroghe consentite passa da 5 a 4, per un periodo massimo complessivo di 24 mesi.

Per i contratti a termine, oltre alle limitazioni appena evidenziate, è stato previsto anche un aumento di costi contributivi pari allo 0.5% per ogni singolo rinnovo.

Altro tema al centro del decreto è quello dei licenziamenti:

sono state aumentate le indennità, in caso di licenziamenti in assenza di giusta causa o giustificato motivo oggettivo; Con il Decreto Dignità si passa da un minimo di 6, ad un massimo di 36 mensilità contro le precedenti da 3 a 24.

Oltre al Decreto Dignità, nel corso degli ultimi giorni sono stati introdotte altre importanti novità per le imprese.

Dal primo Luglio, non sarà più possibile pagare gli stipendi dei lavoratori in contanti, ma sarà obbligatorio, per il Datore di Lavoro, provvedere in modo tracciabile: assegno o bonifico.

Restano esclusi dal provvedimento solo il settore del lavoro domestico, e gli stage.

Sempre dal primo di Luglio cesserà la misura sperimentale QUIR (Quota Integrativa delle Retribuzioni). Non è pi possibile – neppure con il consenso del lavoratore – liquidar emensilmente in busta paga la quota mensile del TFR.

Infine, con una informativa del 2 Luglio, l’INPS, ha reso noto che, a partire dal 9 luglio 2018, sul suo sito, all’interno dell’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, verrà messo a disposizione delle imrpese il modulo telematico denominato “DPA – Dichiarazione per la fruizione dei benefici normativi e contributivi”.

Il nuovo applicativo, dialogando direttamente col DURC, consente a questi in tempo reale di riconoscere, considerandoli validi, i beneficia cui l’azienda ha avuto accesso.

Come sermpre, il nostro ufficio è a vostra completa disposizione per tutti i chiarimenti necessari, in relazione alle novità che sono state introdotte.